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Le Fibre Vegetali
Qualche informazione per comprendere meglio ciò che stiamo indossando e soprattutto da dove proviene.

Appena qui sotto riportiamo una lista abbastanza completa delle fibre naturali di origine vegetale ad uso tessile con allegata una piccola descrizione esplicativa.

Leggendo questa lista ci si potrà sicuramente accorgere che molte di queste fibre sono parte integrante del nostro guardaroba o dell'arredamento della nostra abitazione.
COTONE
Il cotone si ottiene dalla lavorazione della lanugine che ricopre i semi dell'omonima pianta.

Si tratta di una fibra leggera e robusta, che protegge dal caldo e che non richiede particolari attenzioni per quanto riguarda la manutenzione dei prodotti finiti.

Il "Filo di Scozia" è il più pregiato dei tessuti che si ottengono dalla lavorazione del cotone. Per la produzione vengono infatti utilizzati solo cotoni finissimi, pettinati e ritorti in modo da ottenere un tessuto brillante e resistente.

Il cotone è una fibra anelastica e lascia sulla pelle una sensazione naturale di freschezza.
LINO
Il lino si ottiene mediante lavorazione della corteccia della pianta del lino seguendo un particolare processo di macerazione.

Nella corteccia di una singola pianta sono presenti tra le 20 e le 50 fibre che vengono suddivise e classificate in base alla loro finezza.

Il lino, conosciuto fin dal temo degli antichi egizi, è una fibra rigida e di difficile manutenzione, ha un aspetto lucido e si presenta con una mano fredda e scivolosa.

Per questi motivi i manufatti di lino assumono quell'aspetto stropicciato, quasi trasandato, che è in realtà la loro caratteristica principale.

Il bello o il brutto del lino è proprio la sua naturale stropicciatura.

Nel contempo però, questa fibra è freschissima e indicata soprattutto per i climi caldi data la sua eccezionale capacità di assorbire l'umidità.

Alle fibre di lino vengono spesso mischiate fibre di cotone per conferire al tessuto finito una maggiore resistenza e una migliore regolarità della trama.
CANAPA
La fibra di canapa si ottiene dalla lavorazione dei fusti delle piante di Cannabis, coltivabili legalmente per usi tessili solo in alcune varietà che risultano libere da principi psicoattivi.

La pianta della cannabis può raggiungere anche i sette metri di altezza e, una volta estratta la fibra tessile, rimane ancora molta materia prima per differenti lavorazioni.

Il tessuto che deriva da questa fibra è molto ruvido, robusto e non richiede particolari attenzioni per la sua manutenzione.
JUTA
La juta è una fibra tessile ricavata dalle piante del genere Corchorus. Come per il lino e la canapa la materia tessile viene estratta dal fusto della pianta.

Viene chiamata "la fibra d'oro" a causa dei suoi riflessi lucenti e dorati, ed è la più importante fibra vegetale dopo il cotone in termini di utilizzo e produzione a livello mondiale.

Il filato di juta risulta ruvido, rigido e molto resistente. Inoltre garantisce un'alta traspirabilità del tessuto finale che la rende particolarmente adatta per l'imballaggio dei prodotti agricoli.

Altri punti di forza della juta sono la sua economicità, la sua biodegradabilità e la sua facilità nell'essere riciclata.

Viene lavorata all'uncinetto da sola o in mischia con altri filati per realizzare oggetti vari come borse, cinture o cappelli.
RAMIÈ
La ramia o ramiè è una fibra usata da migliaia di anni nell'estremo oriente che viene ricavata dai fusti di due specie di piante: la Boehmeria nivea e la Boehmeria utilis.

La laboriosa estrazione della fibra con conseguente innalzamento dei costi di produzione sono la causa principale della limitata diffusione nei paesi occidentali.

La fibra di ramiè viene generalmente utilizzata in mischia con altre fibre naturali come cotone, canapa, lana e seta per donare maggiore luminosità ai tessuti.

Tra i vantaggi del ramiè ci sono la resistenza all'attacco di muffe e batteri, una elevata capacità assorbente e una facilità estrema di eliminare eventuali macchie.
SISAL
L'Agave sisalana è una pianta grassa originaria della penisola dello Yucatàn.

La fibra tessile, estratta dalle sue foglie, è chiamata Sisal ed è utilizzata per la realizzazione di corde, spago, cesti, cappelli e altri manufatti artigianali.
KAPOK
Il Kapok è una fibra che si estrae mediante la lavorazione manuale dei bacelli dell'albero omonimo che raggiunge i 60/70 metri di altezza.

Fino a poco tempo fa utilizzato solo per l'imbottitura dei materassi, oggi il kapok viene utilizzato anche da alcune aziende di abbigliamento.

Particolarmente indicata per chi soffre di allergie in quanto cresce spontaneamente in natura ed è quindi totalmente biologica.
MANILA
La canapa di Manila è una fibra tessile ottenuta dalla lavorazione delle foglie di abacà, una pianta presente in grande quantità nelle Filippine.

Le fibre sono tra le più durevoli assieme alla canapa e viene utilizzata nell'industria dei tessuti grezzi, dei cordami, dei tappeti e dei mobili.

Per visualizzare le altre tipologie di fibre tessili è possibile utilizzare anche i link sottostanti