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A MILANO

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Visitare Milano
Qualche informazione sui principali monumenti, musei e chiese antiche che la nostra città ogni giorno mette in mostra: gioielli rari di una storia lunga e avvincente.

Duomo
Il Duomo di Milano è una chiesa, monumento simbolo del capoluogo lombardo ed anche uno dei simboli d'Italia, dedicato a Santa Maria Nascente, situato nell'omonima piazza, nel centro della metropoli. Per superficie, è la quarta cattedrale d'Europa, dopo San Pietro in Vaticano, San Paolo a Londra e la cattedrale di Siviglia. È la chiesa più importante dell'arcidiocesi di Milano ed è sede della parrocchia di Santa Tecla in Milano. Sulla guglia maggiore del Duomo è stata posta la "Madonnina", una statua di Giuseppe Perego in rame dorato raffigurante la Madonna Assunta. Dal momento della sua posa, avvenuta nel 1774, è diventata il simbolo della città, al di là del fatto religioso. Frasi come "all'ombra della Madonnina" indicano per antonomasia la città di Milano. La tradizione vuole che nessun edificio di Milano possa essere più alto della Madonnina, e una legge, resa ufficiale negli anni trenta, impedì alla Torre Branca di Gio Ponti e alla Torre Velasca di superare i fatidici 108,50 metri per rispetto della Madonnina. Il Pirellone, che misura 127 metri, è perciò più alto della Madonnina e per rispettare la tradizione ne fu realizzata una copia che è stata posta sulla sommità del grattacielo. Nel 2010 la copia della Madonnina è stata spostata, posandola sulla sommità del Palazzo Lombardia, a 161 metri d'altezza.
Alla Madonnina è dedicata poi la celeberrima canzone in dialetto milanese "Oh mia bela Madunina" scritta nel 1935 da Giovanni D'Anzi.

Milanese
« O mia bela Madunina, che te brilet de luntan
tüta dora e piscinina, ti te dominet Milan
sota ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucch "luntan de Napoli se moeur" ma poe vegnen chi a Milan »

Italiano
« O mia bella Madonnina che brilli da lontano
tutta d'oro e piccolina, tu domini Milano
sotto di te si vive la vita, non si sta mai con le mani in mano
tutti cantano "lontano da Napoli si muore" ma poi vengono qui a Milano »
Castello Sforzesco
Il Castello Sforzesco è uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Demolita nel corso dell'Ottocento la cinta di fortificazioni più esterna, detta "Ghirlanda", ciò che oggi si vede del castello è la parte più antica, di edificazione trecentesca e quattrocentesca. Questa struttura ha pianta quadrata, con lati della lunghezza di duecento metri circa. I quattro angoli sono costituiti da torri, ciascuna orientata secondo uno dei punti cardinali. Le torri Sud e Est, che incorniciano la facciata principale verso il Duomo, hanno forma cilindrica, mentre le altre due, che incorniciano la facciata verso il parco, hanno pianta quadrata e sono dette "Falconiera" la Nord e "Castellana" la Ovest. Tutto il perimetro è ancora circondato dall'antico fossato, ora non più allagato. La facciata che prospetta verso il centro della città fu edificata alla metà del quattrocento durante la ricostruzione voluta dal Duca Francesco, e di tale periodo conservano il loro aspetto originario le due torri laterali rotonde, rivestite di bugnato a punta di diamante, che furono utilizzate nel corso dei secoli come prigioni. La torre centrale, la più alta del castello, costituisce l'ingresso principale ed è detta "Torre del Filarete", dal nome dell'architetto chiamato a progettarla. Il Castello Sforzesco era, fra il Cinquecento e il Seicento, una delle principali cittadelle militari d'Europa. Ora è sede di importanti istituzioni culturali e meta turistica apprezzata in quanto rimane uno dei più grandi castelli d'Europa.
Teatro alla Scala
Il Teatro alla Scala di Milano (citato spesso semplicemente come la Scala) è uno dei teatri più famosi al mondo: da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti ed è stato committente di opere tuttora presenti nei cartelloni dei teatri lirici di tutto il mondo. Prende il nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, demolita alla fine del XVIII secolo per lasciare il posto al teatro, e fu costruito in conformità al decreto dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria dopo che un incendio, divampato il 26 febbraio 1776, aveva distrutto il teatro di corte. Il “Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala” fu inaugurato il 3 agosto 1778 con "L'Europa riconosciuta", dramma per musica composto per l'occasione da Antonio Salieri. Nel 1996 fu costituita per legge dallo Stato italiano, dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, una fondazione di diritto privato, senza scopo di lucro, con il fine di perseguire la diffusione dell'arte musicale, "l’educazione musicale della collettività, la formazione professionale dei quadri artistici e tecnici [...] la ricerca e la produzione musicale, anche in funzione di promozione sociale e culturale". Il Teatro alla Scala, a partire dall'anno di fondazione, è anche la sede dell'omonimo coro, dell'orchestra, del corpo di Ballo e, dal 1982, anche della Filarmonica.
Basilica di Sant'Ambrogio
La basilica di Sant'Ambrogio è una delle più antiche chiese di Milano e si trova in Piazza Sant'Ambrogio. Essa rappresenta ad oggi non solo un monumento dell'epoca paleocristiana e medioevale, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e della chiesa ambrosiana. Viene tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città di Milano. Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di Milano Ambrogio, fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Per questo venne dedicata ai martiri ed era chiamata Basilica Martyrum: lo stesso Ambrogio voleva riporvi tutte le reliquie dei santi martiri Vittore, Nabore, Vitale, Felice, Valeria, Gervasio e Protasio. Sant'Ambrogio stesso vi venne sepolto e da allora cambiò nome, assumendo quello attuale. La basilica ha preso il definitivo aspetto tra il 1088 e il 1099, quando, sulla spinta del vescovo Anselmo, venne radicalmente ricostruita secondo schemi dell'architettura romanica. Il materiale di costruzione è povero (principalmente mattoni di diversi colori, pietra e intonaco bianco) e la provenienza è locale: con esso si costruiscono anche gli edifici che costellano la campagna dei dintorni. Rispetto alla chiesa originale, la nuova ereditò scrupolosamente la pianta: tre navate absidate con quadriportico antistante. La pianta interna della basilica è longitudinale e (se si escludono le absidi) ha le stesse dimensioni del portico antistante. Pur legata alla tradizione della basilica del IV secolo su cui è stata costruita, Sant'Ambrogio è l'espressione di un intenso rinnovamento architettonico, soprattutto nella concezione dell'illuminazione e dello spazio. Da un lato, infatti, la luce proviene principalmente dai finestroni della facciata (mentre i matronei ne bloccano il passaggio laterale), il che determina un suo ingresso longitudinale. L'effetto che ne deriva è l'accentuazione delle masse strutturali, soprattutto al fondo, dove maggiore è l'ombra. D'altro canto, lo spazio non è più concepito al modo paleocristiano, in modo unitario e mistico, ma umano e razionale: di qui, la divisione in spazi geometrici ben definiti, nonché l'esaltazione degli elementi statici (pilastri polistili), tanto all'esterno (le ghiere bicrome del quadriportico e i contrafforti che fuoriescono dalle pareti esterne) quanto all'interno (la differenziazione cromatica degli elementi statici da quelli non statici).
Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci"
Il Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" ha sede a Milano, nell'antico monastero di San Vittore al Corpo in via S. Vittore 21, nelle vicinanze del luogo ove Leonardo possedeva alcuni terreni coltivati a vigna, all'epoca appena fuori le mura cittadine. È anche non lontano dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove si trova il celebre Cenacolo Vinciano e dalla Basilica di Sant'Ambrogio. Il museo, con i suoi 40.000 m² complessivi, è oggi il più grande museo tecnico-scientifico in Italia ed il materiale esposto è rappresentativo di tutto il prodotto dell'ingegno scientifico e tecnologico dell'uomo in ogni epoca. Nel museo è esposta inoltre la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzate a partire dai disegni di Leonardo da Vinci. In una lunga galleria sono esposti diversi modelli storici di macchine disegnate da Leonardo da Vinci nelle pagine dei famosi codici, spaziando da quelle civili, come la gru girevole o la macchina battipalo, a quelle militari, come la nave veloce speronatrice, dagli studi sull'architettura, con il modello della città ideale a quelli sul volo, con la famosa vite aerea. È visibile anche un telaio automatico in legno, a grandezza naturale e perfettamente funzionante, realizzato a partire da studi sui codici leonardeschi. Sulle pareti al di sopra dei modelli sono collocati pannelli riproducenti particolari di opere artistiche del genio fiorentino, mentre su quelle opposte ingrandimenti di pagine di codici con appunti relativi ai suoi molteplici studi in diversi campi del sapere quali l'anatomia, la fisica, la botanica, la matematica, la geologia e la cartografia.
Santa Maria delle Grazie
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è una basilica e santuario situata a Milano, appartenente all'Ordine Domenicano e facente capo alla parrocchia di San Vittore al Corpo. L’architettura della tribuna, edificata fra il 1492 e il 1493 per volere del Duca di Milano Ludovico il Moro come mausoleo per la propria famiglia, costituisce una delle più alte realizzazioni del Rinascimento nell'Italia settentrionale. Fu il secondo sito italiano dopo le incisioni rupestri in Valcamonica ad essere classificato come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, insieme con l'affresco del Cenacolo di Leonardo da Vinci che si trova nel refettorio del convento (di proprietà del Comune di Milano). Questa sala rettangolare ha un’elaborata copertura costituita da una volta a botte “unghiata”, che si conclude nelle testate con volte “a ombrello”. All'interno era interamente decorata ad affresco sulle pareti e sulla volta. A seguito del crollo della volta e delle pareti principali, restano le due pareti terminali con l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci a destra e a sinistra la Crocefissione di Donato Montorfano, temi consueti per la decorazione dei refettori conventuali. La Crocefissione, firmata e datata 1495 alla base della Croce, è l'impresa di maggiore levatura conservata del pittore milanese. Nell'interessante architettura dipinta sullo sfondo, sono già presenti elementi di linguaggio bramantesco. Nonostante il crollo del refettorio, l'opera si presenta complessivamente in buone condizioni. Completamente perduti sono invece i ritratti della famiglia ducale dipinti da Leonardo agli angoli del dipinto: Ludovico il Moro e Massimiliano a destra, Beatrice e Francesco a sinistra. Le figure vennero dipinte di profilo con la stessa tecnica a secco utilizzata per il cenacolo, che le condannò alla precoce scomparsa. Furono viste e lodate dal Vasari nel corso della sua visita a Milano. Le scarse tracce oggi presenti mostrano le caratteristiche del rigido ritratto di corte dalla consolidata tradizione, il che ha portato alcuni critici a metterne in dubbio la paternità di Leonardo, sempre estremamente innovativo nelle sue realizzazioni. Dalla maggioranza della critica, anche sulla base delle risultanze scientifiche dei restauri, sono tuttavia considerate autenticamente di sua mano.
San Cristoforo al Naviglio
La chiesa prepositurale di San Cristoforo sul Naviglio è un luogo di culto cattolico di Milano situato nella via omonima sull'alzaia del Naviglio Grande. Il complesso è costituito da due chiese. Della primitiva chiesa, sorta in tempi antichi, le notizie sono scarse e in mancanza di più specifici documenti si sa che esisteva una chiesa romanica, ricostruzione di un ancora più antico edificio. La chiesa più recente, che appare attualmente all'altra riunita tanto da dare l'immagine complessiva di una chiesa a doppia navata, venne edificata nel XV secolo lungo l'argine del Naviglio e detta cappella Ducale. Fu eretta per volere di Gian Galeazzo Visconti che accolse i voti popolari per la costruzione di una nuova cappella dedicata al santo protettore degli infermi e degli appestati. Il voto esaudiva la fine di una grave pestilenza che, dopo aver mietuto 20.000 vittime in Milano nel 1399, era cessata di colpo - si credeva - per intercessione di San Cristoforo. Sulla facciata venne inserito pertanto lo stemma visconteo con il biscione accanto a quello del Comune con la croce rossa in campo bianco. Il campanile nella forma attuale è una soprelevazione del XV secolo del campanile originale, con cuspide a cono cestile e monofore. L'interno, trasformato in due navate nel 1625 con l'abbattimento della parete che separava le due chiese, presenta nella navata di sinistra un soffitto ligneo e sulla parete frammenti di affreschi, mentre la navata di destra ha due campate con volte a crociera e le pareti sono decorate da affreschi gotici. Alla parete una pregevole statua lignea del XIV secolo rappresenta San Cristoforo e il Bambino Gesù.