IL TIROLO

A MILANO

... benvenuti in Tirolo !

I Termini Tecnici
Non sempre il linguaggio che viene usato dagli "addetti ai lavori" di un determinato settore è di facile comprensione per tutti gli altri, e una semplice guida può sicuramente aiutare.
A
AGUGLIATURA
Processo con cui si ottiene industrialmente il feltro o altri tipi di tessuto non tessuto.
AGUGLIERA
Vengono così chiamati i filati destinati alla produzione di gomitoli da lavorare a mano.
ALTEZZA
L’altezza di una pezza di tessuto è la misura della distanza tra le cimose.
ANTIPIEGA
Trattamento fisico-chimico che viene applicato su alcuni tessuti per renderli sostanzialmente ingualcibili.
APPRETTO
Sostanza chimica collosa che viene applicata su alcuni tessuti per renderli più rigidi, resistenti e lucenti.
ARAZZO
Manufatto tessile con trame discontinue destinato al rivestimento murario. Viene tradizionalmente realizzato su particolari telai verticali.
ARCOLAIO
Apparecchio di uso domestico o artigianale che viene utilizzato per ridurre in gomitoli le matasse di filo (dipanare le matasse).
ARMATURA
Unità minima di intreccio dei fili d'ordito e di trama che dà al tessuto l'effetto di un intreccio.
ASPO
Strumento usato per avvolgere un filo in matassa.
B
BANDOLO
Estremità del filo avvolto in una matassa.
BARRATURA
Difetto del tessuto a maglia che viene causato dall'irregolare tensione del filato, dall'irregolare azione degli aghi o da altri fattori meccanici.
BATISTA
Finissima tela di lino o di cotone che deve il nome al suo inventore, un tessitore di Cambrai che si chiamava Battista.
BINATURA
Operazione consistente nell'unire più fili per prepararli alla torcitura.
BOUCLÉ
Particolare tipo di filato nel quale uno dei due fili che lo compone forma degli anelli che sporgono con effetto ricciolo.
BROCCATO
Tessuto con motivi e disegni in rilievo sul dritto che viene ottenuto con filati supplementari di ordito o di trama.
C
CALANDRATURA
Procedimento con il quale, durante la produzione, vengono eliminate le sgualciture e si dona lucentezza al tessuto facendolo scorrere sotto dei cilindri rotanti o attraverso pressature continue.
CANDEGGIO
Trattamento al quale vengono sottoposte le fibre tessili per renderle più candide attraverso l'impiego di materiali chimici a base di cloro, anidride solforosa o altri candeggianti meno conosciuti.
CANGIANTE
Viene detto di quel tessuto che varia il suo colore in base al punto di osservazione. Questo effetto viene dato dal diverso colore dei fili che vengono utilizzati per l'ordito rispetto a quelli utilizzati per la trama.
CANOVACCIO
Tessuto a trama molto rada che si usa come supporto per alcuni ricami molto ricchi come il gobelin. Viene usato anche come base o guida sovrapponedolo al tessuto da ricamare per poi essere sfilato a lavoro ultimato.
CARDACCI
Assicelle di legno irte di chiodi e dotate di impugnatura con le quali veniva effettuata manualmente la cardatura prima della rivoluzione industriale. Oggi hanno sottili dentini in acciaio.
CARDATURA
Operazione che serve per sciogliere e separare le fibre, per liberarle da impurità e per prepararle alla filatura. Il filato cardato viene prodotto in genere con delle fibre corte e non disposte in parallelo. Di conseguenza un tessuto cardato è un tessuto meno uniforme.
CASCAME
Scarto della lavorazione delle fibre tessili. I cascami vengono sfilacciati per far ritornare le fibre che li compongono nelle condizioni di essere nuovamente filate. Da queste fibre si ottengono ovviamente filati e tessuti di minor qualità. Particolare importanza hanno i cascami di seta, sia per il forte scarto che si ottiene durante la lavorazione (fino al 60%), sia per l'alto costo del prodotto.
CHIFFON
Tessuto delicato e trasparente, in armatura tela e prodotto con filati ritorti. La qualità più pregiata è realizzata in pura seta ma ne esistono parecchie varietà in fibra sintetica.
CHINTZ
Il chintz, dalla parola hindi chint, è un robusto tessuto di cotone. Ad armatura tela o raso è caratterizzato dai colori vivaci e dalla mano lucida, ottenuta con una forte calandratura in fase di finissaggio o attualmente con l'utilizzo di silicone. Adatto, per resistenza e decoratività, all'arredamento e alla tappezzeria, si utilizza per tende, copriletti, cuscini, rivestimenti di divani e poltrone.
CIMATURA
Operazione di taglio con la quale viene rasato o livellato il pelo residuo sulla superficie del tessuto al termine della lavorazione. La rasatura si esegue su tessuti pettinati, generalmente di lana, mentre il livellamento si esegue sul velluto o su tessuti garzati come il velour.
CIMOSA
Con questo nome si designano i due margini laterali di un tessuto. Le cimose (o cimosse) differiscono dal tessuto stesso poichè sono più fitte in ordito e spesso di qualità differente allo scopo di dar loro una maggiore resistenza.
CINIGLIA
Il termine indica sia un tipo di filato che il tessuto realizzato con il filato stesso. Il filato ha l'aspetto di un cordoncino peloso grazie all'effetto particolare che viene creato fissando le trame ai fili d'ordito. Si ottiene costruendo un tessuto nel quale i fili di ordito sono riuniti in gruppi di 4 o 6 ed ogni gruppo è opportunamente distanziato lasciando liberi i fili di trama negli intervalli.
CONOCCHIA
La conocchia o rocca è uno strumento che in coppia col fuso serve a filare. Usata sin dall'antichità, serve a reggere l'ammasso di fibre tessili durante l'operazione di filatura, in modo che il filatore abbia comodamente a disposizione le fibre mantenendo libere le mani.
CRÊPE
Tessuto in intreccio tela dal caratteristico aspetto granuloso e ondulato, più o meno pronunciato, prodotto durante la rifinitura dal restringimento che subisce il filato in seguito alla forte torsione. L’effetto corrugato e grinzoso tipico di questo tessuto può essere ottenuto, oltre che per mezzo di filati a fortissima torsione inseriti sia in ordito che in trama, anche tramite la goffratura o il trattamento chimico. Il termine crêpe è di derivazione francese e significa increspato.
CRETONNE
Tessuto di cotone stampato a colori vivaci e apprettato sul rovescio che grazie all’armatura a tela risulta resistente e robusto al tatto. Il cretonne si adopera sia per tappezzerie che per abbigliamento estivo femminile ed essendo facile da tagliare e da lavorare è perfetto per le prime prove con la macchina da cucire. Originariamente era un tessuto di tela bianca forte, esclusivamente di puro lino.
CRINOLINA
Tessuto rado e rigido usato per rinforzi, imbottiture e sottogonne. Il termine indica anche la struttura rigida che manteneva ampie le gonne nell'Ottocento.
D
DAMASCATO
Damascato è detto il tessuto che assomiglia al damasco ma ne differisce per essere realizzato con filati di diversi colori. Il caratteristico effetto di lucido-opaco viene ampliato dall'effetto cromatico dei colori utilizzati.
DAMASCO
Il damasco è un tipo di tessuto operato monocolore con disegni stilizzati o floreali ad effetto di lucido-opaco che si produce con un telaio al tiro con o senza sistema Jaquard. Ordito e trama sono di colore identico e il disegno spicca sensibilmente dal fondo per contrasto di lucentezza della parte a raso con l’opacità di quella dove il raso si presenta a rovescio. Effettivamente il damasco non ha un diritto e un rovescio, ma solitamente si considera diritto il lato dove il disegno viene formato dalla trama, per cui il fondo risulta lucido. Il nome deriva dalla città di Damasco che fu il centro commerciale più importante di questo pregiato prodotto tessile.
DENARO
Il denaro è l'unità di misura utilizzata in campo tessile ed è pari ad 1/20 di grammo (0,05 gr.). Viene utilizzato per la titolazione delle fibre tessili.
DENIM
Il tessuto che si utilizza per confezionare i jeans.
DECATISSAGGIO
Se necessario si segue dopo la calandratura per attenuare l'eccessiva lucidità di una stoffa. Con lo stesso nome si indica anche un importante processo produttivo che serve a stabilizzare i tessuti prima della fase di confezionamento eliminando tutte le tensioni residue dovute a tessitura e finissaggio.
DRITTO FILO
Il senso dei fili d'ordito di un tessuto.
E
ECOPELLE
L'ecopelle è un tipo di cuoio o pelle a ridotto impatto ambientale che soddisfa i requisiti previsti dalla norma UNI 11427:2011. Suoi sinonimi sono pelle ecologica, ecocuoio, cuoio ecologico, pelle a ridotto impatto ambientale, ecoleather. Non va confusa con la finta pelle che invece è ottenuta rigorosamente da materiali di origine non animale. Il rispetto della norma UNI evita confusioni e ambiguità indotte da interessi commerciali o pubblicitari, che applicano il termine ecopelle e similari a materiale sintetico, sfruttando la parola pelle per la sua attrazione. L'uso improprio di ecopelle contrasta con la legge n. 1112/1966[ che riserva l'uso di pelle, cuoio e loro sinonimi ai prodotti ottenuti dalla lavorazione di spoglie animali, che conservino inalterata la struttura delle fibre, oltre che con la legislazione in materia di pratiche commerciali ingannevoli.
ÉCRU
Écru è un termine usato per descrivere filati o tessuti nella loro condizione originaria grezza, ossia né sbiancate né tinte, e per estensione il loro colore naturale. Il colore écru è quindi difficilmente definibile essendo strettamente legato al colore originale delle fibre tessili naturali, differente tra fibra e fibra e condizionato e modificato da molti fattori come le lavorazioni e i lavaggi.
ETICHETTATURA
Insieme delle indicazioni che obbligatoriamente per legge devono apparire su apposita etichetta su ogni capo di abbigliamento ed ogni prodotto tessile messo in commercio.
F
FELPA
Tipo di stoffa con un lato peloso che è generalmente di maglina.
FELTRO
Stoffa realizzata con peli animali. Non è un tessuto perchè viene prodotto tramite sovrapposizione e infeltrimento delle fibre utilizzate.
FETTUCCIA
La fettuccia è una sottile striscia di tessuto che non viene tagliata da una pezza di stoffa ma prodotta a telaio della larghezza necessaria.
FIANDRA
La fiandra è un pregiato tessuto operato monocolore che presenta decorazioni geometriche o floreali stilizzati con effetto lucido-opaco. Il filato utilizzato, di titolo finissimo e di mano liscia e lucida, concorre a formare un tessuto fine e delicato anche se compatto e resistente. Anticamente realizzato in lino, oggi lo si trova in cotone mercerizzato o in sintetico, in origine bianco, ota viene prodotto in colori pastello per adattarlo alle esigenze della moda. È per eccellenza il tessuto usato per la confezione di tovaglie eleganti.
FILANDA
Con il nome di Filanda sono conosciuti, nel nord Italia, gli stabilimenti di lavorazione e filatura dapprima della seta e poi anche del cotone. Erano grandi edifici, generalmente a più piani, dai soffitti alti e dotati di grandi finestre per garantire l'illuminazione.
FILATO
Insieme di fibre che generano un "filo" continuo, sottile e resistente in grado di essere intrecciato per produrre un tessuto.
FILATURA
Procedimento mediante il quale la fibra viene "filata" meccanicamente al fine di ottenere un filato con il quale verrà poi prodotto il tessuto. Il titolo del filato viene determinato in questa fase.
FINISSAGGIO
Il finissaggio è composto da una serie di lavorazioni meccaniche e chimiche che nobilitano i manufatti tessili, sia partendo da una base tinto pezza che da una base tinto filo. Il pregio del tessuto, oltre che nell’aspetto estetico, risiede anche nella mano che lo rende piacevole al tatto e nelle caratteristiche tecniche che rispondono alle necessità del suo utilizzo finale. Alcune operazioni di finissaggio alterano la struttura dei tessuti per apportare miglioramenti qualitativi, altre invece apportano modifiche superficiali unicamente per renderne più gradevole l'aspetto o adattarlo alle esigenze della moda. I trattamenti nobilitanti hanno la funzione di far apparire di qualità superiore tutti quei materiali che di qualità non sono come ad esempio la finta pelle. I trattamenti di finissaggio vengono effettuati da ditte specializzate con macchinari e tecnologie altamente sofisticate.
FINTA PELLE
La finta pelle (o similpelle) è una particolare realizzazione che può essere sia un tessuto impregnato/spalmato con resine poliuretaniche, che una stoffa completamente sintetica senza supporto in tessuto. Ha un aspetto simile alla pelle naturale o al cuoio e si presta molto alle personalizzazioni. Non va assolutamente confusa con l'ecopelle che è un cuoio a ridotto impatto ambientale.
FLANELLA
La flanella è un tessuto resistente, leggero, morbido e caldo. Viene realizzato in lana o in cotone, con filato cardato, e ha una superficie uniforme e leggermente pelosa. Per la sua realizzazione subisce tre importanti trattamenti di finissaggio: follatura, garzatura e pettinatura. È particolarmente caldo, anche se leggero, perché le peluria sollevata dalla garzatura trattiene dell'aria che agisce da isolante termico.
FOLLATURA
La follatura è un'operazione del processo di finissaggio dei tessuti di lana che consiste nell'infeltrimento della fibra tramite immersione in speciali vasche (dette folloni) che successivamente viene pressata ed appiattita meccanicamente. I fili che compongono il tessuto bagnato con acqua calda, intriso di sapone e manipolato (battuto, sfregato, pressato) si infeltriscono. Le piccole intercapedini presenti nei punti di intersezione tra i fili di trama e di ordito si chiudono e la loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo ed irreversibile e si può applicare a tutti i tipi di tessuto realizzati con lana di pecora o altri filati contenenti pelo (mohair, alpaca, cashmere).
FRANGIA
Ornamento tessile che viene posto sul bordo di capi d’abbigliamento e su pezzi d’arredamento.
FUSO
Arnese di legno dalla caratteristica forma rigonfia al centro e con le estremità assottigliate che viene utilizzato nella filatura per produrre mediante rotazione la torsione del filo e intorno al quale il filo stesso si avvolge.
FUSTAGNO
Tessuto resistente e morbido, già molto diffuso nell’Europa medievale, un tempo aveva l’ordito in lino e la trama in cotone mentre oggi si trova esclusivamente in cotone o in lana. Deve il caratteristico aspetto levigato e uniforme alla garzatura e alla cimatura cui viene sottoposto.
G
GABARDINE
Stoffa di lana o cotone per lo più tessuta a diagonale, adatta per abiti e soprabiti di media pesantezza, facilmente impermeabilizzabile.
GARZATURA
Procedimento mediante il quale un tessuto di lana ad uso esterno viene reso più impermeabile facendolo scorrere sotto cilindri girevoli rivestiti di punte metalliche che ne sollevano le fibre del filato formando una peluria direzionata.
GAUGE
Termine che sta ad indicare la dimensione del punto a maglia: più questo valore è alto, più la dimensione della maglia è piccola. Questo valore è determinato dal numero di aghi presenti in un certo range.
GEORGETTE
È un tessuto molto fine e leggero, ad armatura tela, di mano leggermente ruvida al tatto. Deriva il suo nome della sarta francese Georgette de la Plante che lo ha creato. Il materiale solitamente utilizzato per il georgette è la seta, ma è disponibile anche in lana o fibre sintetiche.
GOBELIN
Il gobelin è un tessuto che cerca di imitare gli arazzi prodoti dalla Manifattura dei Gobelins che dal XVII secolo produsse, a Parigi, splendidi pezzi d’arte. Tessuto operato che viene realizzato su telai jacquard utiizzando filati di cotone di dimensioni diverse: molto sottili in ordito e più robusti in trama. Filati di colori differenti, combinati con le possibilità del telaio Jacquard, producono disegni molto complessi e dettagliati con possibili effetti in rilievo e danno corpo ad un tessuto molto appariscente, di consistenza pesante e resistente all'usura. I disegni tradizionali sono fiori, paesaggi, scene storiche o mitologiche, con tipologie legate alla tapezzeria, spesso di gusto retrò e dai colori smorzati. Nuovi soggetti, anche non figurativi, compaiono recentemente per adeguare questo prodotto alle esigenze dell'arredamento moderno. Destinato alla tappezzeria copre divani, poltrone, cuscini; seguendo i dettami della moda compare occasionalmente nell'abbigliamento femminile (giacche), più facilmente nella produzione di borse e valigie. Note
GOMITOLO
Filo arrotolato che forma una palla se prodotto artigianalmente o un ovale se prodotto industrialmente.
GORE-TEX
Il Gore-Tex è un tessuto sintetico dalle alte capacità impermeabili e traspiranti costituito da politetrafluoroetilene microporoso. Il tessuto vero e proprio è costituito da dieci membrane di Gore-Tex ciascuna delle quali presenta circa 9 miliardi di microscopici fori per pollice quadrato. Ciascun foro è circa 20.000 volte più piccolo di una goccia d'acqua, che quindi non può passare, rendendo il tessuto impermeabile ma, allo stesso tempo, permette il passaggio del vapore acqueo prodotto dalla sudorazione umana rendendo il tessuto traspirante. È stato brevettato il 27 aprile 1976.
GROSS GRAIN
Il gros grain è un tessuto in tinta unita nel quale i fili di ordito, in materiale lucido e ben ritorti, sono molto più sottili di quello di trama e hanno una densità molto più alta rispetto a quest’ultima. Il filo di trama non si vede se non al bordo della cimosa dove gira per formare la riga seguente. Il risultato visivo è quello di un tessuto dove l'ordito copre completamente la trama, segnato da sottili rigature orizzontali in rilievo, compatto e rigido in un senso, di aspetto lucido e fine, identico sul diritto e sul rovescio. Si realizza con filati sottili in seta, rayon o altre fibre sintetiche che danno la mano lucida per l'ordito e in cotone più grosso per la trama. Prodotto in nastro di varie altezze viene utilizzato in sartoria per finiture, rinforzi e guarnizioni.
GUERNISSAGGIO
Il guernissaggio è un procedimento di finissaggio tessile che consiste nel sottoporre un tessuto, composto di lana, alla garzatura mediante cardi vegetali. Con questo termine viene definita sia l'operazione che il macchinario utilizzato per compierla. Per questa lavorazione artigianale viene utilizzato il fiore della Dipsacus Fullonum (preventivamente essiccato) che deve essere strofinato dalla punta verso il gambo in modo che i suoi aculei esercitino un'azione estrattiva e direzionatrice delle fibre del tessuto.
I
IKAT
L'ikat è un procedimento per la tintura dei filati che è diffuso soprattutto fra i popoli malesi ed indonesiani. Tecnicamente è una tintura “a riserva”, cioè un tipo di tintura dove parti dei filati vengono protette tramite una stretta legatura per non essere tinte, mentre le parti non legate si colorano. Si possono distinguere un ikat semplice, nella quale la tintura è praticata sui fili dell'ordito uniti in piccoli mazzi legati in modo da ottenere, durante la tessitura sul telaio, il disegno prestabilito e un ikat doppio, nel quale sono trattati con analogo procedimento anche i fili della trama.
INDANTRENE
Nome commerciale di un gruppo di coloranti organici artificiali al tino, derivati dall’antrachinone, particolarmente stabili alla luce, agli agenti atmosferici e ai detersivi. Il nome di indantrene è ormai entrato nell'uso comune e deriva da indaco di antracene: il primo colorante di questa serie ottenuto era infatti di colore blu, e l'antracene è l'idrocarburo fondamentale dal quale deriva l'antrachinone. Questo procedimento, che viene effettuato quasi esclusivamente su tessuti di cotone, fornisce tinture spesso meno brillanti di quelle ottenibili con i coloranti di altre serie, ma assicura la permanenza dei colori per molto tempo grazie alla loro alta stabilità alla luce, al lavaggio e al sudore.
J
JACQUARD
Nome che viene dato alle stoffe dall'effetto damasco ottenute con un telaio meccanico assai complesso inventato da Jean Marie Jacquard. In sostanza si tratta di un normale telaio a cui è stato aggiunto un macchinario che permette la movimentazione automatica dei singoli fili di ordito. Probabilmente è la più importante invenzione nel campo dell'industria tessile poichè il telaio jacquard permette di produrre tessuti molto complessi con il lavoro di un singolo tessitore. Per essere stata la prima applicazione ad aver utilizzato una scheda perforata viene considerato l'antenato del calcolatore.
JERSEY
Il Jersey non è propriamente un tessuto realizzato a telaio con trama e ordito ma una stoffa realizzata a maglia con punti sottili e uguali. Lavorato in pezza ed utilizzato nella confezione alla pari di una stoffa tessuta, risulta elastico sia in lunghezza che in larghezza e può essere ottenuto con l’utilizzo di qualsiasi fibra tessile anche se le più usate sono il cotone, la lana e la viscosa.
K
KHADI
Il khadi (o khaddar) è un particolare tipo di tessuto indiano nel quale la materia prima è generalmente il cotone anche se possono essere utilizzate la seta o la lana. Molto versatile, caldo d'inverno e fresco in estate, resta comunque un materiale molto semplice e grezzo tant’è che viene molto spesso inamidato in modo tale che abbia una forma più “corposa”. Il khadi ha un forte valore tradizionale per gli indiani poiché viene associato al Mahatma Gandhi: la leggenda indiana narra infatti che fu Gandhi stesso ad aver esortato gli indiani a vestirsi con abiti fatti con questo tessuto. Il khadi era inoltre il simbolo della produzione interna e della resistenza dell'India che si opponeva ai tessuti occidentali dettati dal colonialismo.
L
LAMPASSO
Il lampasso è un prezioso tessuto operato dalle antiche origini orientali, precursore del broccato e con caratteristiche che ricordano il damasco. Ebbe il suo maggior successo durante il Barocco perché i suoi grandi disegni in rilievo dai molteplici colori, spesso accostati ad un fondo scuro, rispecchiavano alla perfezione le esigenze di quell’epoca sfarzosa ed estrosa allo stesso tempo.
LANA COTTA
La lana cotta è un tipo di stoffa simile al feltro. Non è tecnicamente un tessuto poichè viene ottenuta infeltrendo una pezza, realizzata con la lavorazione a maglia di filato di lana, mediante follatura che ne causa il restringimento fino al 30%. Il risultato è una stoffa pesante, spessa, calda e compatta che viene usata per la confezione di abbigliamento invernale, pantofole e berretti. In Europa la lana cotta viene prodotta nelle zone alpine dell’Austria e dell’Alto Adige.
LODEN
Il Loden è un tessuto di lana tipico del Tirolo dall’aspetto caldo e morbido. Molto resistente e duraturo viene follato (infeltrito) per rendere il tessuto impermeabile e garzato per ottenere un lato peloso.
M
MAGLIA
Intreccio di un filo continuo guidato dai ferri o dall'uncinetto in una sola direzione (dritto) o in direzione alternata a punti e intervalli (rovescio). La maglia circolare risulta essere invece un tessuto lavorato in forma tubolare in modo continuo e senza cuciture.
MANO
In ambito tessile è il termine con il quale si indica la sensazione al tatto data da un tessuto, da una maglina o da un filato.
MATASSA
Una matassa è costituita da una quantità di filo avvolto ordinatamente a spira e poi legato con il capo (o bandolo) affinché non si imbrogli. Nell’industria tessile è la confezione del filato destinato alla lavorazione manuale o meccanica ottenuta mediante avvolgimento del filato stesso sull’aspo. Può avere peso e dimensione differente determinate dalle caratteristiche del filo, dall'uso e dalla tradizione.
MERCERIZZAZIONE
Procedimento nel quale si sottopone il cotone ad un trattamento con soluzioni concentrate di soda caustica per aumentarne la brillantezza, la lucentezza, l’elasticità e la non restringibilità.
MERLETTO
Il merletto (o pizzo o trina) è una particolare lavorazione, eseguita a mano o a macchina, attraverso la quale cucendo, annodando e intrecciando fili di ogni tipo (d’oro, d’argento, di seta, di cotone, ma più spesso di lino) si ottiene un tessuto leggero, prezioso e ornato. L'operazione non viene effettuata su tessuto ma è essa stessa la costruzione di un intreccio nel vuoto. Questo tipo di lavorazione richiede l'uso di idonei supporti (tombolo, cartoni o telaio da ricamo) e di strumenti adeguati (fuselli, ago, uncinetto, navettine, modano o direttamente le dita come per il macramè) per assicurare e poi ornare i fili che vengono lanciati nelle direzioni richieste dal disegno progettato.
MUSSOLA
La mussola è un tessuto molto leggero in armatura tela e a trama molto rada simile alla garza da medicazione.
N
NASTRO
Il nastro è una sottile striscia di tessuto che ha un utilizzo strutturale: legare, chiudere, reggere oppure semplicemente decorativo.
NAVETTA
La navetta (o spoletta) è l'attrezzo che contiene il filato per tessere. Entrando nel passo aperto tra i fili dell'ordito permette di inserire il filo di trama e costruire il tessuto.
NIDO D’APE
Particolare tessuto a tre dimensioni con in superficie un reticolo in rilievo e in profondità le nicchie dei buchi. Adatto soprattutto al confezionamento di asciugamani e accappatoi per la capacità di assorbire l'acqua.
NOBILITAZIONE
La nobilitazione è l’esecuzione di trattamenti di tintura e/o di finissaggio da parte di apposite aziende allo scopo di conferire o migliorare una o più caratteristiche di un prodotto tessile.
NODO DEL TESSITORE
È il nodo di giunzione che viene utilizzato per riparare le eventuali rotture dei fili di ordito. Noto anche come nodo a bandiera, nodo di scotta, nodo della rete o nodo incrociato.
O
ORDITO
L'insieme dei fili che formano la lunghezza della stoffa.
ORGANZA
Tessuto sottile e trasparente, ad armatura tela, realizzato con un particolare filato di seta chiamato organzino.
ORGANZINO
Il filo ritorto in un senso, accoppiato e ritorto con un altro filo nel senso opposto (4 giri al centimetro). Usato per l'ordito.
OXFORD
Tessuto di cotone ottenuto con filati pregiati tinti in filo ed intrecciati con un filo di trama per ogni due di ordito. L'effetto che ne deriva è quello di minuscoli punti bianchi su di un fondo colorato.
P
PANNO
Viene usato come sinonimo di tessuto, anche se in realtà definisce un filato di lana cardata, sempre follato, che può essere anche garzato.
PANNO LENCI
Stoffa colorata, morbida, resistente e leggera che non essendo tessuta rientra nella categoria del feltro.
PASSAMANERIA
La passamaneria è composta da molti tipi di bordure che servono per decorare o rifinire abiti ed oggetti d'arredamento. Gli scopi per cui si utilizza sono due: quello strutturale di finitura (per coprire giunte, per fermare orli o per impedire lo sfilacciamento) e quello estetico (per abbellire o per costruire decorazioni). Viene applicata con una cucitura sui materiali morbidi (tessuto, pelle, feltro) o con la colla sui materiali rigidi.
PASSO
Varco che si apre tra i fili di ordito di un telaio per permettere l’inserimento del filo di trama.
PENCE
Si pronuncia pèns e definisce la piega pinzata oppure cucita che viene realizzata sui prodotti di vestiario dove serve modellare il capo sulla forma del corpo.
PETTINATURA
Operazione successiva alla cardatura tramite la quale vengono eliminate le fibre più corte al fine di rendere il filato più liscio e resistente. Questa operazione produce molto scarto e risulta pertanto costosa e destinata solo ai tessuti di alta qualità.
PETTINE
Una parte del telaio che serve per battere, avvicinare e compattare i fili di trama.
PETTINE SEPARATORE
Serve a mantenere una distribuzione costante dei fili di ordito mentre vengono caricati sul subbio.
PEZZA
Il termine viene utilizzato per indicare differenti cose: un rotolo di tessuto posto in vendita, una porzione di stoffa usata come rattoppo, un ritaglio di stoffa usato come straccio, una unità commerciale di misura per la vendita di tessuti.
PIED DE POULE
Il classico tessuto con il disegno a zampa di gallina in cui si montano fili colorati, 4 bianchi e 4 neri.
PIQUÈ
Tessuto caratterizzato da depressioni su una delle due facce. L'effetto è ottenuto mediante una catena supplementare, fortemente tesa, che passando sulle trame le obbliga ad abbassarsi in quel punto e a formare un incavo.
PIZZO
Il pizzo (o merletto o trina) è una particolare lavorazione, eseguita a mano o a macchina, attraverso la quale cucendo, annodando e intrecciando fili di ogni tipo (d’oro, d’argento, di seta, di cotone, ma più spesso di lino) si ottiene un tessuto leggero, prezioso e ornato. L'operazione non viene effettuata su tessuto ma è essa stessa la costruzione di un intreccio nel vuoto. Questo tipo di lavorazione richiede l'uso di idonei supporti (tombolo, cartoni o telaio da ricamo) e di strumenti adeguati (fuselli, ago, uncinetto, navettine, modano o direttamente le dita come per il macramè) per assicurare e poi ornare i fili che vengono lanciati nelle direzioni richieste dal disegno progettato.
POPELINE
Tessuto originariamente di lana che era destinato all'uso esclusivo del papa. Attualmente viene indicato un tessuto che ha l'ordito più fine della trama. Generalmente l'ordito è di seta e la trama di cotone o lana, oppure entrambi in cotone con la riduzione dell'ordito di due o tre volte superiore a quello della trama.
R
RAMMENDO
Operazione che viene fatta unicamente a mano là dove esiste un difetto d'intreccio o di filato. Deve essere accurato e preciso per non essere visibile e più i tessuti sono fini più aumenta la difficoltà.
RAPPORTO
Il rapporto d’armatura è il numero minimo di fili d’ordito e di trama necessario per rappresentare l’armatura.
RASATURA
La rasatura è un trattamento di finissaggio che pareggia il pelo estratto dalla garzatura.
RASO
Il raso (o satin) è un tessuto fine, lucido, uniforme e dalla mano morbida. Costruito con armatura a raso, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti così da apparire nascosti.
RATTINATURA
La rattinatura è un trattamento di finissaggio che con pressione e strofinio crea dei riccioli sul pelo come nel panno casentino.
RICAMO
La parola ricamo indica sia l'attività artigianale del ricamare, sia il prodotto di quell'attività. Tale oggetto è un disegno, una decorazione o un ornamento creato con ago e filo su un tessuto. È un'attività antichissima, ancora oggi praticata, che si sviluppa generalmente come lavoro artigianale (raro e molto costoso) o hobby diffuso in tutto il mondo.
RIGENERATO
Si può parlare di filato rigenerato quando un filato di lana viene prodotto utilizzando lana rigenerata, ovvero ricavata da indumenti usati o da scarti di sartoria.
RIPOSO
A fine lavorazione il tessuto viene lasciato per un certo periodo di tempo in un ambiente a temperatura e umidità controllate perché si assesti.
RITORCITURA
Procedimento successivo alla filatura realizzato da due macchinari: la binatrice (che unisce due o più filati) e il ritorcitoio (che torce i fili una volta che sono stati uniti). A seconda del numero dei fili che vengono utilizzati il filato si definisce a uno o più capi. Un filato ritorto è molto più robusto e quindi i tessuti che ne derivano sono più resistenti.
S
SAIA
La saia è un tipo di tessuto caratterizzato dalla diagonale. Si chiama anche saglia, sargia, spiga, diagonale, levantina, batavia e in inglese è twill. La saia è la seconda armatura base, con tela e raso, ha andamento diagonale, con un dritto e un rovescio, uno a effetto di trama e l'altro a effetto di ordito.
SANFORIZZAZIONE
Procedimento nel quale si sottopone il cotone a molteplici trattamenti per fissarlo nelle sue dimensioni ed evitarne il restringimento durante l'uso.
SCOZZESE
Tessuto generalmente di lana, a quadri e con colori vivaci. Diffuso ormai in tutto il mondo ma originario della Scozia.
SHANTUNG
Lo shantung è un tessuto di seta caratterizzato da una superficie ruvida, molto irregolare e dall'aspetto grezzo. Quello originale è pregiatissimo poichè tessuto con il doppione, la bava di seta doppia che viene prodotta da due bachi che costruiscono il bozzolo insieme: rarissimo e costosissimo è caratterizzato da una grande irregolarità, con fiammature, grumi, bottoni e nodi. Oggi con questo nome si indicano tessuti di peso vario in seta, cotone o altre fibre anche sintetiche, che ne riproducono artificialmente l'aspetto rustico con filati che inglobano cascami per imitare la fiammatura e la bottonatura.
SHAPPE
Filato che viene prodotto con i bozzoli danneggiati e con i cascami della lavorazione.
SLEGATURA
Passaggio di una trama sopra più orditi, o di un ordito sopra più colpi di trama.
SMERIGLIATURA
Procedimento con il quale, attraverso l'azione di una serie di spazzole metalliche a funzionamento meccanico, le fibre del tessuto vengono sollevate per ottenere un effetto simile alla pelle scamosciata.
SPINA DI PESCE
Definizione di una particolare armatura a saia spezzata in cui i fili vengono intrecciati diagonalmente. Per ottenere il tipico effetto spinato la direzione dell’intreccio viene cambiata a intervalli regolari creando così una struttura a zigzag. La spina di pesce sottile grigia è classica per gli abiti d’affari, mentre quella pesante di tweed viene utilizzata per le giacche sportive.
SPOLETTA VOLANTE
La spoletta volante (o navetta lanciata) è un congegno inventato nel 1733 da John Kay per consentire la tessitura automatica.
SPUGNA
Il tessuto a spugna è così chiamato per la capacità di assorbire grandi quantità di acqua. Si fabbrica utilizzando due orditi e una trama: il primo ordito detto di fondo costituisce l'ossatura del tessuto, il secondo chiamato di effetto o di riccio forma la superficie ad anelli. L'ordito di fondo viene lavorato ad una tensione maggiore di quella di riccio, che accoppiato all'uso di filati (generalmente di cotone) a torsione soffice conferisce al tessuto la capacità di trattenere molta acqua. Il tessuto può essere di tipo semplice o doppio a seconda se i ricci sono presenti su una sola faccia o su entrambe le facce del tessuto.
SUBBIO
Il subbio è una parte del telaio da tessitura e normalmente sono due: quello posteriore che porta l'ordito e quello anteriore che raccoglie il tessuto fatto. Per le lavorazioni complesse o per quelle che richiedono lunghezze differenti nei fili di ordito possono essere necessari più di due subbi (per esempio velluto e spugna).
T
TAFFETÀ
Tessuto di seta denso e rigido con armatura a tela il cui nome deriva dal persiano “taftah” (intrecciato). Di aspetto lucido e liscio al tatto è un tessuto leggero molto usato per confezionare eleganti abiti femminili o raffinati tendaggi. Oggi è disponibile in commercio anche una versione sintetica realizzata in fibre artificiali come il nylon, il poliestere e la viscosa.
TAPPETO
È un grosso tessuto di materiale vario usato per ricoprire pavimenti, tavoli e superfici simili.
TARTAN
Il tartan è un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi eseguito a telaio con armatura a saia. Il kilt, tipico gonnellino scozzese utilizzato anche dagli uomini, è realizzato in questo tessuto che viene considerato un simbolo tradizionale della Scozia. Il tartan (che in Italia chiamiamo scozzese) è ottenuto con fili di colori diversi che si ripetono con uno schema definito, uguale sia nell'ordito che nella trama. I blocchi di colore che si ripetono verticalmente e orizzontalmente in un modello unico e distintivo di quadrati e linee si mischiano intrecciandosi e danno l'apparenza di nuovi colori miscelati da quelli originali. Originariamente il tartan era realizzato esclusivamente in lana ma oggi vengono utilizzati anche altri materiali.
TELA
L'armatura tela è la prima delle armature base ed è il modo più semplice con cui si possono intrecciare i fili di trama e ordito per costruire un tessuto che si presenta uguale sul diritto e sul rovescio. Il termine tela è genericamente e impropriamente usato per indicare un qualsiasi tipo di tessuto, una pezza di stoffa, il supporto pittorico di un quadro, ma in realtà è un particolare tipo di tessuto.

  • TELA AIDA
    È il tessuto che costituisce supporto principale per il ricamo contato. Tecnica sulla quale si basa il punto croce.
  • TELA BANDERA
    Tessuto di fibre naturali (cotone o lino), dalla trama regolare, usato per il ricamo bandera.
  • TELA CATRAMATA
    È costituita da un telo di cotone egiziano a fibra lunga o altro tessuto resistente impregnato di catrame bollente o altra sostanza impermeabilizzante.
  • TELA CERATA
    Tela impregnata con cera, catrame o olio per renderla impermeabile.
  • TELA OLONA
    Tela grezza di canapa usata un tempo per le vele.
TELAIO
Il telaio è la macchina utilizzata per la produzione di tessuti, ottenuti tramite opportuno intreccio di due serie di fili tra loro perpendicolari, chiamati trama ed ordito.

  • TELAIO A PESI
    Il telaio che veniva usato nell'antichità.
  • TELAIO A PETTINE LICCIO
    Il telaio per la tessitura artigianale.
  • TELAIO A TENSIONE
    In centro e sud America è il telaio tradizionale. La tensione dell'ordito viene ottenuta dal tessitore tirando col peso del proprio corpo i fili che vengono legati a un punto fisso (albero o chiodo).
  • TELAIO JACQUARD
    È un tipo di telaio per tessitura che ha la possibilità di eseguire disegni complessi.
  • TELAIO VERTICALE
    Viene a tutt'oggi utilizzato in Asia Minore e nel Nord Africa per la tessitura dei tappeti e dagli indiani Navajo per confezionare le loro famose coperte.
TEMPIALE
Asticella di misura regolabile munita di dentini alle estremità che serve ad impedire il ritiro del tessuto durante la lavorazione.
TESSITURA
La tessitura è l'arte di costruire un tessuto che si ottiene con l'intreccio dei fili di ordito con quello di trama. Per costruire un tessuto si possono utilizzare molti mezzi: dai più semplici come un cartone dentellato, alcuni bastoni o una cornice di legno, fino a quelli più complessi come il telaio jacquard o il telaio industriale. Ovviamente la resa, cioè la qualità, la complessità e la dimensione del tessuto ottenuto è in relazione con le caratteristiche tecniche del mezzo utilizzato.
TESSUTO
Il tessuto è il risultato di un intreccio di fili e, più precisamente, dei fili di ordito (che corrono nella direzione della lunghezza della pezza) e di trama (che vanno nella direzione trasversale).
TESUTO NON TESSUTO
È il termine generico per indicare un prodotto artigianale o industriale che sia simile ad un tessuto ma realizzato con procedimenti differenti dalla tessitura (incrocio di fili di trama e di ordito tramite telaio) e dalla maglieria.
TINTURA
La tintura è l’operazione che permette di dare o cambiare colore a materiali per mezzo di un bagno, liquido in cui sono disciolti coloranti. Si applica a molti materiali come cuoio, pelli, legno, capelli, ma l'ambito più importante è quello che interessa le fibre tessili, i filati e i tessuti.
TINTURA A RISERVA
Metodo di tintura parziale applicato a tessuti e filati, ottenuto con l'impermeabilizzazione o la legatura come nel batik o nel tie end dye.
TITOLAZIONE
È l’operazione che determina il titolo di un filo o di un filato. Non essendo possibile misurare direttamente la sezione di una fibra perché facilmente deformabile e il più delle volte non circolare, per caratterizzarne la finezza si ricorre al titolo, cioè al rapporto peso lunghezza.
TITOLO
Il titolo del filato è il valore che ne indica il pregio e viene ottenuto dal rapporto tra la lunghezza e il peso del filato stesso.
TOMBOLO
Il tombolo è un pizzo fatto a mano che viene realizzato in tutte le parti d'Italia. Con lo stesso termine si indicano sia il merletto in sé che lo strumento usato per realizzarlo.
TRAMA
L'insieme dei fili che formano l'altezza (larghezza) della stoffa.
TRATTURA
La trattura è il complesso lavoro di srotolamento della bava di seta dal bozzolo.
TULLE
Il tulle è un tessuto creato da fili che si intrecciano in modo molto aperto e che creano quindi una rete trasparente ma molto stabile. Tecnicamente è una garza a giro inglese che si ottiene usando un particolare telaio con una montatura che prevede l'uso di apposite maglie. Nelle garze a giro inglese alcuni fili (fili di giro), inseriti nelle maglie apposite, compiono movimenti sinuosi, a cavallo di altri fili (fili dritti). Ne risulta un intreccio rarefatto, con fori ottagonali, solido, resistente e duraturo.
TWEED
Tessuto molto ruvido e dalla mano pungente prodotto con filato cardato. Irlandese di nascita ma con successive infinite varianti. Il più conosciuto resta sicuramente il Donegal Tweed che ha "bottoni" di lana di colore contrastante rispetto ai fili di trama e ordito che vanno a creare un effetto tipico.
V
VELCRO
Nel 1948 Georges de Mestral sviluppò un sistema di chiusura composto da due elementi: una striscia di stoffa lineare con minuscoli uncini che può "accoppiarsi" con un'altra striscia di stoffa provvista di minuscole asole. I due elementi si attaccano temporaneamente fino a quando vengono separati con un gesto simile a uno strappo. La versione originaria in cotone risultò essere poco pratica e il sistema di fissaggio finì per essere fabbricato in nylon e poliestere.
VELLUTO
Tessuto morbido e peloso che viene ottenuto portando in superficie un certo numero di fili d'ordito o di trama per poi tagliarli come peli.
VELOUR
Tessuto, normalmente di lana, che imita il velluto. La superficie pelosa viene però ottenuta tramite garzatura.
VERGHE DI INCROCIO
Sono due asticelle legate che mantengono l'incrocio dell'ordito e quindi l'esatta sequenza dei fili durante il montaggio (armatura) dell'ordito.